Visite guidate per scoprire il territorio in modo salutare, unendo la bellezza delle opere storico- artistiche ai paesaggi rurali delle nostre campagne. In occasione della ricorrenza storica dei 620 anni della posa della prima pietra della Certosa avvenuta nel 1396, il comune di Certosa di Pavia, con il contributo di Regione Lombardia, organizzerà una serie di percorsi turistici alla scoperta della storia, dell'arte e delle curiosità del famoso Monastero ma non solo; ogni itinerario avrà, infatti, una tematica diversa. Il progetto di valorizzazione culturale parte con il primo itinerario il 4 settembre e prosegue tutte le domeniche fino al 9 ottobre 2016 (escluso domenica 25.09).
Qui è possibile scaricare la Brochure realizzata con la collaborazione dei Molini Certosa.
Il primo appuntamento sarà domenica 4 settembre alle ore 16.30 "La Certosa di Pavia: un gioiello d'arte", un percorso sulla storia e sull'arte del monastero per ammirare i vestiboli, il cortile, la facciata e le vie dei monaci, per conoscere la storia di questo straordinario monumento, fin dalla posa della prima pietra, immortalata nel portale di accesso. Ritrovo al piazzale del Monumento.
In questa occasione si svolgerà con la propria bicicletta l'itinerario "Il Parco Visconteo: una meraviglia verde", il ritrovo è sul piazzale del monumento, al termine del viale alberato. Si potrà partecipare al percorso turistico con la propria bicicletta. L'itinerario ha inizio dal monumento della Certosa, dal monumento si percorrerà il viale alberato del paese per giungere alla Torre del Mangano, una delle porte del Parco Visconteo. Da questo monumento si riprenderà il percorso lungo il naviglio percorrendo l'Alzaia per giungere e visitare la Cascina Colombina situata nel centro di Borgarello e che in epoca viscontea costituiva un'importante postazione di controllo sul parco.
Dopo questa sosta si continuerà verso la Cascina Repentita situata in aperta campagna e nella zona dove venne combattuta la famosa Battaglia di Pavia. La visita si concluderà nel Parco Comunale di Borgarello per una merenda in occasione della manifestazione "Scuola in festa".
Domenica 18 settembre alle ore 16.30 (punto di ritrovo davanti alla Cascina Fiamberta di Certosa) i visitatori scopriranno la storia delle cascine della pianura padana, le loro diverse tipologie e la loro funzione: da quella agricola a quella devozionale. L'etimologia del termine cascina risulta ancor oggi di dubbia provenienza anche se si è soliti far risalire questa parola ad alcuni termini latini come capsa (contenitore), capsus (luogo recintato). Il termine capsia che indica un recinto per animali potrebbe aver portato alla nascita dei successivi vocaboli e all'imporsi del termine cascina .Il percorso di visita, in modo particolare, permetterà di comprendere l'evoluzione delle antiche possessioni certosine ripercorrendo la storia delle cascine e degli oratori che si trovano nell'area in cui un tempo i frati certosini avevano ricchi possedimenti agricoli. La Cascina Fiamberta è un antico possedimento dei monaci della Certosa che conserva al suo interno un antico nucleo abitativo risalente al XV secolo e un oratorio dedicato a San Bruno fondatore dell'ordine certosino. Il cortile, la chiesetta, le pertinenze rustiche sono ancora gioielli artistici da ammirare. Testimonianza dell'epoca più antica è il corpo principale che costituisce la dimora con la sua struttura monumentale, i grandi saloni e soffitti a volta, tutte caratteristiche architettoniche tardo trecentesche. I camini barocchi ricchi di ornati con vistosi stemmi araldici arrivarono più tardi. Qui è anche presente un’antica tela con la cerimonia della donazione di un modello del monumento della Certosa a San Brunone da parte del Duca Gian Galeazzo Visconti.
Visita guidata gratuita alla scioperta dei Molini Certosa e dell'archeologia industriale. Il ritrovo è davanti allo stabilimento Molini Certosa in Corso Partigiani a Certosa di Pavia. Anticamente nel luogo dove ora sorge il commesso industriale, esistevano due mulini a ruota, che utilizzavano il salto d’acqua del Naviglio per produrre l’energia necessaria ai macchinari che macinavano il grano. Gli attuali “Molini” risalgono al 1889 e dei tre corpi, che costituivano uno dei più moderni impianti di macinazione in Italia, è rimasto l’edificio centrale a sei piani. Le materie prime utilizzate sono il grano duro e il grano tenero provenienti dall’Italia, dall’Europa e dall’America Settentrionale. Giungono ai “Molini” su grandi camion che sono pesati e scaricati; il materiale viene ammassato in enormi sili in attesa di essere lavorato.Numerosi sono i macchinari usati, diversi per dimensioni e per funzione: ci sono i laminatoi che macinano il grano, i plansichter che selezionano la dimensione del grano macinato e della farina, le semolatrici che dividono, a parità di dimensioni, i pezzi di grano dalla crusca. L’energia utilizzata è soltanto elettrica. La farina ottenuta è venduta sul mercato interno ad aziende alimentari, a supermercati, a pasticcerie, e su quello estero, ad esempio quello americano. Per alcune aziende i prodotti vengono già impacchettati nei sacchetti con il loro marchio.
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