Meno conosciuta della torta paradiso, la zuppa pavese o zuppa alla pavese è un piatto antico appartenente alla tradizione gastronomica di Pavia e legato alla storia della città e ai territori del Parco Visconteo. Il piatto consiste in una zuppa in brodo costituita da pane raffermo casereccio, da formaggio e da un uovo fresco posizionato al centro. Secondo la tradizione, la ricetta ebbe origine da un episodio che vide protagonista Francesco I di Francia il quale, durante la battaglia di Pavia nel 1525, fu fatto prigioniero e subito dopo condotto presso una cascina vicina. La cascina in questione è Cascina Repentita, ancora oggi esistente, situata appena a sud di quello che era il muro divisorio del Parco Visconteo. Il racconto tradizionale narra che la contadina, presa alla sprovvista, non trovò di meglio che servire all'illustre ospite una zuppa composta da ciò che aveva al momento disponibile: brodo di gallina, pane raffermo, formaggio e uova. Francesco I di Francia apprezzo molto la pietanza e, tornato in patria dopo un anno di prigionia, introdusse a corte la zuppa realizzata dalla contadina che ebbe un tale successo da divenire ben presto una celebre pietanza destinata a fama secolare. E’ possibile assaggiare questo piatto anche oltralpe dove è conosciuto come la ”soupe pavese”. Nel maggio 2015 la zuppa alla pavese entra ufficialmente nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali di Regione Lombardia.
Preparare del brodo di gallina, almeno un litro.
Sciogliere il burro in un tegame, aggiungere le fette di pane e farle dorare da ambo i lati. Successivamente disporre due fette di pane in ciascun piatto fondo o terrina.
Rompere un uovo su ciascuna fetta di pane cercando di tenere unito il tuorlo e cospargerlo con abbondante grana padano. Aggiungere un pizzico di sale. Infine versare un mestolo di brodo molto caldo che farà rapprendere l’uovo.
Servire la zuppa alla pavese ben calda.
VARIANTE: Dopo aver aggiunto il brodo al piatto, mettere la terrina (o pirofila) in forno scaldato a 150 gradi per 5 minuti, poi servire la zuppa ben calda.